Prestiti online a casalinghe: offerte migliori nel 2024

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A causa della recente crisi, anche chi ha un lavoro stabile e redditizio può trovarsi in difficoltà economiche e dover richiedere un prestito per far fronte ad alcune spese. E se deve farlo chi ha un impiego lavorativo fisso, ci si può facilmente aspettare che chi è disoccupato possa averne una necessità ancor maggiore. Un esempio potrebbe essere quello di una casalinga che necessità di acquistare un nuovo elettrodomestico o una nuova automobile ma, non essendo lei una lavoratrice, non ha i fondi necessari per farlo autonomamente. Così, essa deve necessariamente rivolgersi alle banche per ottenere un finanziamento e portare a termine le proprie spese. Quali soluzioni possono offrire le banche alle casalinghe? Esistono dei prodotti di credito a consumo specifici per questa categoria che non ha un lavoro né da dipendente né in proprio?

Chi sono le casalinghe

Un tempo solo donne, oggi questa definizione si è estesa anche agli uomini con la coniazione di un termine al maschile per indicare questo status. Con l’appellativo di “casalinga” si vuole intendere una persona che si occupa solo ed esclusivamente della gestione della propria casa, tenendola pulita e preparando i pasti per la famiglia, e dell’allevamento dei figli.

Una casalinga non ha un lavoro e non svolge alcuna attività retribuita.

In ambito finanziario, dunque, la casalinga rientra nella più vasta categoria dei disoccupati e può usufruire, pertanto, solo dei prestiti riservati a questi soggetti. Solo nel caso in cui la casalinga sia già in pensione può accedere ad un finanziamento da restituire tramite cessione del quinto della pensione.

Cessione del quinto

La cessione del quinto è la formula di restituzione di un prestito personale più diffusa in Italia. Sebbene essa sia stata pensata prevalentemente per i lavoratori dipendenti, ad essa possono accedere anche le casalinghe che percepiscono una pensione. Così come avviene nella cessione del quinto dello stipendio, anche per la pensione ci sono dei limiti riguardo la percentuale di questa che può essere trattenuta al fine del pagamento della rata mensile.

La quota massima, infatti, è rappresentata dal 20% della pensione (ovvero, un quinto di essa) e pertanto la rata mensile non può essere superiore a tale ammontare.

Questo influenza direttamente sia la durata stessa del finanziamento (la cui scadenza non può protrarsi oltre i 10 anni) che la liquidità che può essere erogata ad una casalinga pensionata. Si tenga presente che la pensione delle casalinghe è di tipo sociale, ovvero il suo importo è molto più basso rispetto a quello di una pensione percepita da un lavoratore che ha versato per anni dei contributi economici all’ente di previdenza sociale. Proprio per questo motivo, non è assolutamente certo che la richiesta di finanziamento con cessione del quinto della pensione di una casalinga venga accettata da un istituto di credito. Probabilmente, sarà necessario rivolgersi a differenti enti creditizi prima di trovare quello disposto ad erogare il credito.

In assenza di un datore di lavoro, sarà l’ente di previdenza sociale (INPS) a trattenere una parte della pensione della casalinga e a versarla all’istituto di credito che ha concesso il prestito come pagamento della rata mensile.

Per ottenere questo prestito personale, la casalinga dovrà sottoscrivere anche una polizza assicurativa sulla vita che possa rimborsare la banca in caso di prematura dipartita della debitrice e che, al contempo, ne tuteli gli eredi esentandoli dal dovere di provvedere al pagamento delle rimanenti rate mensili.

A tutela dei pensionati, la legge stabilisce alcuni limiti oltre quello relativo alla percentuale massima che può essere trattenuta. Ad esempio, il tasso di interesse applicato deve rientrare nel range stabilito per la fascia d’età in cui rientra la casalinga e, in ogni caso, non devono mai superare la soglia stabilita dalle leggi anti-usura. Inoltre, nel contratto devono essere esplicitati tutti i costi e le spese accessorie cui il richiedente andrà incontro nel corso del finanziamento.

Microcredito

Le casalinghe in difficoltà economiche possono accedere al microcredito per motivi umanitari. Questi sono dei piccoli finanziamenti concessi a chi non ha un reddito dimostrabile e hanno lo scopo di aiutare il soggetto richiedente a superare un periodo di crisi finanziaria.

Il garante

La casalinga non ha una garanzia basata sul reddito da lavoro e, a causa di ciò, potrebbe riscontrare non poche difficoltà nel momento in cui necessita di un prestito personale. Le banche difficilmente concedono il prestito a chi non può dimostrare di poter sostenere economicamente il pagamento delle rate mensili ed è per questo che la casalinga, spesso, necessita della firma di un garante per ottenere la liquidità di cui ha bisogno.

Il garante deve essere innanzitutto un soggetto già censito nei Sistemi di Informazione Creditizia, ovvero egli deve aver già ottenuto in precedenza un prestito personale da un qualsiasi istituto di credito presente sul territorio italiano (o che opera online).

Ma questo non basta, il garante, infatti, deve aver già dimostrato di essere un ottimo pagatore, avendo già pagato puntualmente tutte le rate mensili dei suoi precedenti finanziamenti. Il suo reddito deve essere stabile, preferibilmente dimostrabile per mezzo di una busta paga, e congruo al sostenimento di un eventuale pagamento delle rate del prestito richiesto dalla casalinga. Affinché un soggetto venga accettato come garante nel corso di una richiesta di finanziamento, è necessario anche che egli non abbia già troppi prestiti in corso di restituzione per non incorrere in una situazione di sovraindebitamento. Tutti questi requisiti sono necessari perché nel momento in cui la casalinga non dovesse farcela a sostenere il pagamento delle rate mensili, spetterà al garante assumersi l’onere di portare a termine la restituzione del capitale erogato ed il pagamento degli interessi dovuti (oltre alle eventuali spese accessorie).

Carta revolving

Le carte revolving sono delle prepagata il cui credito viene concesso come prestito personale direttamente dalla banca che l’ha emessa.

Per ottenerla, non serve avere un reddito dimostrabile o una busta paga e, pertanto, queste carte possono essere richieste e ottenute anche dalle casalinghe.

Gli importi con cui le carte revolving vengono ricaricate sono molto bassi ma hanno il vantaggio di maturare interessi solo sulla parte effettivamente utilizzata dal richiedente e non su tutta la cifra concessa dall’istituto di credito.

Prestito ipotecario

Se la casalinga che intende richiedere un prestito ha un immobile da ipotecare, di cui abbia preferibilmente la proprietà esclusiva, può richiedere un prestito personale ipotecario. Il bene immobile farà da garanzia, al posto del reddito, per l’istituto che concede il capitale e potrà essere pignorato nel momento in cui anche una sola cambiale dovesse essere non pagata.

Il vantaggio principale di questi prestiti è che sono molto facili da ottenere, anche per le casalinghe che non hanno un reddito personale, e sono erogati da qualsiasi ente creditizio.

Sono richiedibili anche online e i tempi di erogazione del credito sono molto brevi. Di contro, il prestito ipotecario, in cui il pagamento delle rate mensili avviene per mezzo di cambiali, è quello più costoso tra tutti i prodotti di credito a consumo disponibili in Italia. Oltre al tasso di interesse piuttosto elevato (dovuto alla mancanza di garanzie basate sul reddito), bisogna sostenere anche alcuni costi accessori come le spese di istruttoria per la valutazione economica dell’immobile che si intende ipotecare.

Prestito tra privati

Il prestito tra privati (o Peer to Peer Lending) è una forma di finanziamento che avviene senza l’intermediazione di un istituto di credito tradizionale. Domanda e offerta di denaro si incontrano su appositi siti web creati da agenzie preventivamente autorizzate ad operare dalla Banca d’Italia.

Per ottenere un prestito personale tra privati non è obbligatorio presentare delle garanzie e, pertanto, possono accedervi anche le casalinghe.

Tuttavia, l’identità del richiedente deve essere sempre verificata e pertanto è obbligatorio allegare la propria carta di identità e il proprio codice fiscale al momento della registrazione. Tutti i dati personali inseriti saranno custoditi secondo le norme legislative sulla privacy e non verranno mai condivise con terzi, neanche con gli altri iscritti al servizio. Per garantire la tutela della privacy degli iscritti, siano essi richiedenti o prestatori, tutte le transazioni di denaro vengono intermediate dall’azienda che concede il servizio, senza che richiedente o prestatore siano a conoscenza delle reciproche identità o del rispettivo codice IBAN.

I prestiti tra privati sono facili e veloci da ottenere, si possono richiedere comodamente online ma hanno un unico svantaggio: il tasso di interesse applicato per le casalinghe è tra i più alti perché essa non può fornire alcuna garanzia di restituzione.

Questo dettaglio non vale solo per il prestito tra privati ma anche per tutti gli altri tipi di finanziamento concessi dalle banche.

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