Indice dei contenuti
- 1 A cosa serve l'assicurazione su un prestito
- 2 Quando è obbligatoria
- 3 Quando è consigliabile farla
- 4 Come scegliere e cosa valutare
- 5 Estinzione anticipata
- 6 Obblighi degli istituti di credito
Talvolta, potrebbe succedere che, quando si ottiene un prestito da una banca o finanziaria, ci si trovi a dover pagare per un’assicurazione. Ma a cosa serve esattamente? È sempre necessaria? In quali casi viene richiesta?
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A cosa serve l’assicurazione su un prestito
Una polizza assicurativa, sottoscritta insieme ad un prestito personale online, costituisce una forma di tutela sia per la banca che per il debitore. In casi come un improvviso licenziamento o un incidente che possa (temporaneamente o permanentemete) rendere inabili al lavoro, la compagnia presso la quale è stata sottoscritta l’assicurazione provvederà a saldare il debito del suo cliente. Stessa cosa può avvenire anche in caso di decesso del contraente.
Con una polizza assicurativa sul prestito, anche gli eredi saranno tutelati e non erediteranno il debito con la banca.
Quando è obbligatoria
Una persona inesperta per quanto riguarda i prodotti finanziari, potrebbe pensare che, siccome la banca l’ha inserita nel suo preventivo, allora l’assicurazione è obbligatoria e bisogna necessariamente farsi carico di questa ulteriore spesa. Fortunatamente, non è esattamente così.
La polizza assicurativa è un’opzione assolutamente di libera scelta, a discrezione del richiedente che può decidere autonomamente se inserirla o meno nel contratto di prestito personale.
Solo in pochi casi l’assicurazione diviene obbligatoria. Ovvero, tutte quelle volte che si fa richiesta per un prestito personale con cessione del quinto dello stipendio oppure della pensione.
Quando è consigliabile farla
Al di fuori del prestito con cessione del quinto, che rende la polizza assicurativa obbligatoria, è consigliabile sottoscrivere un’assicurazione per tutti quei finanziamenti il cui importo è piuttosto elevato, in particolar modo se per rendere le rate più basse si è deciso di prolungare la durata del rimborso. In un arco di tempo così lungo potrebbe accadere qualsiasi imprevisto che impedisca di essere nelle condizioni di pagare tutte le rate prestabilite.
In tutti questi casi, l’assicurazione giunge in soccorso del debitore estinguendo il debito al posto suo e facendo in modo, così, che il suo nome non finisca nella banca dati della Centrale Rischi come cattivo pagatore.
È importante sapere che qualsiasi evento abbia impedito il pagamento delle rate (sia esso decesso, invalidità, malattia, licenziamento, ecc…), deve essere opportunamente documentato. In caso contrario, l’assicurazione non potrà coprire il debito residuo e spetterà farlo al debitore stesso.
Un altro caso in cui la polizza assicurativa è sempre consigliabile è quando colui che richiede il finanziamento ha un reddito non proprio elevato. Soprattutto nei casi in cui la rata mensile è piuttosto alta rispetto alle effettive possibilità economiche di chi richiede il prestito, la banca potrebbe aver bisogno di una maggiore garanzia di restituzione prima di decidere di concedere la liquidità.
La polizza assicurativa sul credito è un’ottima garanzia e sottoscriverla non può far altro che facilitare l’ottenimento del capitale.
Talvolta, quando non si è certi dell’effettiva capacità del soggetto di tener fede all’impegno di pagare puntualmente le rate, la banca potrebbe decidere di concedere il capitale richiesto solo a condizione che venga contemporaneamente stipulata anche una polizza assicurativa. Al contrario di quanto avviene per la cessione del quinto, in questo caso l’assicurazione non è obbligatoria e il richiedente può decidere di rifiutare il preventivo e tentare di ottenere il finanziamento da un diverso ente di credito che potrebbe anche non richiedere la sottoscrizione della polizza assicurativa.
Se, però, dopo alcuni tentativi ci si accorge che nessuna banca è disposta a concedere il capitale senza una polizza, potrebbe significare che la propria situazione economica potrebbe non essere esattamente quella ideale per ottenere quel tipo di finanziamento.
In questi casi, si può scegliere di richiedere un importo più basso e idoneo alle proprie entrate economiche, oppure decidere di accettare di includere l’assicurazione nel proprio prestito personale.
Come scegliere e cosa valutare
Le polizze assicurative non sono tutte uguali. Esse variano tra loro sia per l’importo del premio da versare che per altre caratteristiche, come le condizioni per usufruirne, specificate dal contratto stesso.
Le polizze assicurative più comuni, ovvero le Cpi (Credit protection insurance), richiedono il versamento di premi piuttosto elevati che, naturalmente, si ripercuotono sull’importo finale delle singole rate mensili.
Per questo motivo, è sempre bene non limitarsi a sottoscrivere la prima polizza che la banca offre, ma chiedere altri preventivi in modo da poter valutare meglio quella che, a parità di costo, offre le migliori condizioni. Oppure, se in qualche modo si può risparmiare scegliendo una polizza che presenti gli stessi benefici ma ad un costo decisamente inferiore. Un modo molto semplice per capire quanto effettivamente l’assicurazione vada ad incidere sulle rate mensili, e quindi quanto sia effettivamente costosa o meno, è quello di confrontare il TAEG dei vari preventivi offerti.
Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è il tasso di interesse che comprende sia il TAN (Tasso Annuo Nominale) che tutte le altre spese accessorie, tra cui appunto l’assicurazione.
Conoscendo il TAEG è possibile calcolare quanto denaro dovrà essere versato in totale alla banca e decidere se quel tipo di prestito è più o meno conveniente per le proprie tasche oppure sarebbe meglio valutare qualche altro preventivo.
In ogni caso, tutte le informazioni necessarie devono obbligatoriamente essere riportate nell’informativa precontrattuale. Bisogna, quindi, leggere attentamente prima di apporre la propria firma. Nelle varie clausole del contratto sono elencate tutte le situazioni in cui l’assicurazione interviene per coprire il debito. Leggere molto attentamente soprattutto questa parte perché un’assicurazione che non copre i rischi a cui potenzialmente potrebbe andare incontro il richiedente si rivela fondamentalmente inutile.
Se, ad esempio, il soggetto sa di doversi sottoporre ad un’operazione chirurgica complicata che potrebbe compromettere la sua abilità al lavoro, ma non lo metterebbe a rischio vita, è inutile che sottoscriva una polizza che copre i casi di licenziamento ma non quelli di inabilità al lavoro permanente o temporanea. Prestare massima attenzione, dunque, alle varie clausole e, se non si è certi, chiedere ulteriori delucidazioni ad un consulente.
Estinzione anticipata
Come ci si comporta con la compagnia assicurativa in caso di estinzione anticipata del finanziamento? Partiamo con il definire, innanzitutto, in cosa essa consiste. L’estinzione anticipata di un prestito personale si verifica quando, invece di continuare a pagare tutte le rate mensili fino ad estinguere totalmente il debito, questo viene saldato in soluzione unica, molto tempo prima che si abbia la naturale scadenza del contratto.
In questo caso, gli interessi che sarebbero maturati negli anni rimanenti non devono più essere corrisposti alla banca (anche se talvolta è previsto comunque il pagamento di una penale).
Ma con l’assicurazione cosa avviene esattamente? Si viene rimborsati oppure no? Il rimborso degli anni, o dei mesi, di cui non si andrà ad usufruire della polizza assicurativa, perché il debito ormai è stato estinto in anticipo, non è sempre implicito. Spesso, infatti, è necessario richiedere il rimborso della polizza assicurativa con una seconda procedura, successiva o contemporanea all’estinzione anticipata del finanziamento.
Obblighi degli istituti di credito
Tutti i prodotti finanziari relativi al credito al consumo, tra cui rientrano anche i prestiti personali, soggiacciono alle norme legislative previste dal Decreto liberalizzazioni. Queste norme impongono agli istituti di credito di offrire a chi richiede un prestito almeno due preventivi per le polizze assicurative sul credito.
Le banche, quindi, non possono più imporre la scelta su una sola assicurazione, magari facente parte dello stesso circuito economico dell’ente che sta concedendo il prestito.
Al contrario, questi due preventivi devono essere di due compagnie assicurative differenti e possibilmente non legate in alcun modo all’istituto di credito. Il Decreto liberalizzazioni, in questo modo, si pone l’obiettivo di tutelare il richiedente ponendolo nelle condizioni di poter operare una scelta basata sul confronto di proposte differenti. Tuttavia, queste polizze, oltre che le esigenze del cliente, devono poter soddisfare anche le esigenze della banca stessa. È per questo che, nella maggior parte dei casi, la scelta viene quasi sempre indirizzata verso il prodotto assicurativo offerto dalla compagnia di assicurazioni interna all’istituto di credito stesso.
Quando si sottoscrive un prestito personale si ha libera scelta riguardo la polizza assicurativa da sottoscrivere.
Nel momento in cui i preventivi presentati dall’ente di credito non dovessero, per un qualsiasi motivo, incontrare le proprie esigente, si è liberi di rifiutarli e cercare altrove la soluzione più idonea per la propria persona.
Per compiere questa operazione, solitamente sono concessi dieci giorni di tempo durante i quali il soggetto interessato può rivolgersi alle compagnie assicurative che preferisce e chiedere loro i preventivi. Se questi, oltre che le esigenze proprie del richiedente, vengono offrono le garanzie necessarie anche per la banca, allora è possibile sottoscrivere la polizza assicurativa presso l’ente prescelto.
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