Prestiti online da 100.000 euro: migilori offerte su internet, preventivi online

Indice dei contenuti

Tra i prestiti personali di lunga durata è possibile trovare anche finanziamenti da 100.000 euro che sono generalmente riservati a chi ha garanzie abbastanza solide. Questi prestiti, che per il loro importo si avvicinano ai mutui, sono richiesti, nella maggior parte dei casi, per grandi lavori di ristrutturazione o acquisto di nuovi immobili. Si tratta, pertanto, di prestiti finalizzati. Per poter ottenere questi finanziamenti, oltre alle garanzie, che altri requisiti bisognerebbe avere? A chi si possono richiedere e quali sono le caratteristiche principali dei prestiti personali da 100.000 euro?

Prestito o mutuo?

Una richiesta di liquidità pari a 100.000 euro si trova al limite tra quello che potrebbe essere un prestito personale oppure un mutuo. A fare da punto di congiunzione tra i due diversi prodotti finanziari non è solo l’importo, decisamente alto per un classico prestito personale in cui l’importo maggiormente richiesto si aggira attorno ai 15.000 euro, ma anche per la durata del contratto. La restituzione del capita, infatti, si articola in numerose rate distribuite su un periodo lungo o, comunque, medio-lungo che è caratteristico dei mutui più che dei prestiti. A differenza dei mutui, però, per ottenere il prestito personale da 100.000 euro è possibile presentare un ventaglio di garanzie molto ampio che non si ferma solo ai beni materiali ma comprende anche, ad esempio, la busta paga. Per poter ottenere la stessa cifra con un mutuo, invece, è necessario che ci sia un immobile da ipotecare.

Questa è l’unica garanzia accettata per i mutui e, in mancanza di questa, non è possibile ottenere la liquidità desiderata mediante questo prodotto finanziario.

In ogni caso, sia che si decida di sottoscrivere un prestito personale o un mutuo, per una cifra così alta è sempre molto importante valutare di aggiungere una polizza assicurativa sul capitale che possa tutelare il debitore nel momento in cui la sua situazione economica si aggravi ed egli non riesca più ad avere a disposizione quei fondi necessari per pagare le rate mensili e saldare il debito.

Caratteristiche generali

Un prestito personale da 100.000 euro prevede tempi di restituzione lunghi, fino a 10 anni, fino ad un massimo di 15 anni se viene richiesto presso alcune finanziarie. Per questi importi, solitamente è possibile scegliere se usufruire di un tasso di interesse fisso o variabile e questa scelta deve essere ben ponderata anche in funzione di un’eventuale estinzione anticipata che potrebbe avvenire in futuro. Selezionando un tasso variabile, se si sceglie di estinguere anticipatamente il prestito non si potrà avere alcun risparmio sugli interessi che saranno già stati completamente, o quasi, pagati attraverso le rate mensili precedenti.

Il tasso di interesse fisso, invece, rende le rate mensili tutte uguali tra loro e ognuna di esse contiene sia una quota di capitale da restituire che una parte di interessi da corrispondere per quel determinato anno.

In questo caso, la chiusura anticipata del contratto con il saldo in soluzione unica del capitale rimanente permette di risparmiare sugli interessi non ancora maturati.

In caso di estinzione anticipata, potrebbe essere previsto anche il pagamento di una penale il cui importo varia dallo 0,5% all’1% del capitale non ancora restituito. Questa spesa deve essere considerata quando si deve decidere se saldare tutte le rate in anticipo in soluzione unica oppure continuare con i pagamenti mensili.

Poichè questo prestito spesso contempla anche un’ipoteca, con relativa perizia per stabilire il valore economico dell’immobile presentato come garanzia, è necessario pagare anche delle spese accessorie che vengono incluse nel TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) il quale comprende sia il TAN (Tasso Annuo Nominale) che tutte le spese connesse all’istruttoria per l’accensione del finanziamento. Queste, solitamente, sono inferiori all’1% della somma erogata.

In fase di scelta del prodotto finanziario da sottoscrivere bisogna sapere che, rispetto ad un mutuo da 100.000 euro, al prestito personale dello stesso importo viene applicato un tasso di interesse decisamente più alto, che può arrivare anche al triplo di quello dei mutui.

Questo, in parte, è dovuto al potenziale rischio di insolvenza correlato all’erogazione di un capitale di importo tanto elevato.

Come ottenerlo?

Quando si tratta di concedere in prestito piccoli importi, le banche non pongono grandi ostacoli all’erogazione del credito, anche se si hanno poche garanzie. Ma se si tratta di una richiesta di prestito personale da 100.000 euro le cose cambiano perché questa cifra porta in sé un potenziale di rischio molto alto per la banca che deve in ogni modo tutelare il proprio capitale ed impedire una perdita economica derivante da un finanziamento non saldato.

Per questo motivo i prestiti personali da 100.000 euro vengono concessi soltanto a poche persone che abbiano a disposizione delle garanzie solide che assicurino che il debito con la banca possa essere saldato.

Spesso, per cifre così alte, la busta paga da sola potrebbe non bastare, anche se questa solitamente consente di accedere a quasi tutti gli importi mediante la stipula di un contratto di prestito da restituire con cessione del quinto dello stipendio. Talvolta può essere necessario aggiungere ulteriori garanzie, come la firma di un garante o, ancora meglio, un immobile di proprietà esclusiva del richiedente sul quale porre un’ipoteca. Per questo aspetto, il prestito personale da 100.000 euro si avvicina molto ad un mutuo e dunque, se si ha a disposizione questa garanzia, si consiglia di richiedere dei preventivi per entrambi i prodotti finanziari in modo da valutare meglio quale sia il più adatto alle proprie esigenze e quello più economicamente conveniente.

Per aumentare le probabilità che il finanziamento venga concesso, può essere utile rivolgersi alle finanziarie, cercando online quali sono quelle che offrono prestiti personali da 100.000 euro, e chiedendo, sempre tramite internet, alcuni preventivi.

Questi prestiti vengono concessi più facilmente se sono finalizzati, ovvero se nel contratto è già specificato lo scopo per cui il denaro verrà impiegato.

Questa opzione non consente di usare il capitale ricevuto in prestito per fini diversi da quelli specificati sul contratto ma permette di ottenere più facilmente il finanziamento e di usufruire di alcune agevolazioni fiscali.

Tra i prestiti personali finalizzati da 100.000 euro è possibile trovare quelli per la ristrutturazione o l’acquisto di un immobile e, soprattutto, quelli destinati al consolidamento debiti.

Attenzione anche all’età: il richiedente deve aver raggiunto la maggiore età ma non aver superato i 70 anni, pena il rifiuto di erogare il credito.

Modalità di rimborso

Le modalità di rimborso previste per un prestito personale da 100.000 euro sono generalmente soltanto due: tramite cessione del quinto oppure cambiali. La prima opzione è riservata ai lavoratori dipendenti titolari di busta paga e ai pensionati che possono pagare la rata mensile facendo trattenere una percentuale massima del 20% dal loro stipendio. Questa operazione viene effettuata direttamente dal datore di lavoro o dall’ente di previdenza sociale, nel caso di un pensionato, il quale provvederà anche a versare questa quota di denaro all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento. Questo processo si ripete di mese in mese fino al momento in cui il debito non è completamente estinto.

Le cambiali, invece, si utilizzano nel caso in cui il prestito personale da 100.000 euro sia di tipo ipotecario, ossia con la presenza di un immobile a garanzia per il rientro del capitale erogato.

Le cambiali devono essere pagate direttamente dal debitore prima della loro scadenza. Non è necessario che l’istituto di credito in cui viene effettuato il pagamento sia lo stesso che ha concesso il prestito personale perché le cambiali possono essere pagate presso qualsiasi istituto bancario presente in Italia. Il pagamento delle rate mensili tramite cambiali è spesso riservato a coloro che lavorano in proprio o hanno redditi derivanti da altre fonti, per esempio da un immbile dato in affitto a terzi, per i quali la cessione del quinto si rende impraticabile proprio a causa della mancanza di una busta paga.

Cosa succede nel caso in cui il debitore non porta a termine il pagamento delle cambiali? Nel caso di un leggero ritardo, la banca si limita a contattare telefonicamente il debitore ricordandogli di effettuare il pagamento della cambiale già scaduta.

Talvolta, nel caso di un prestito flessibile, è possibile rifinanziare una o più cambiali spostandone il pagamento ad una data successiva.

Infine, se i mancati pagamenti si accumulano e si arriva a due cambiali consecutive non pagate, il debitore subisce l’atto di protesto, con conseguente espropriazione del bene immobile ipotecato come garanzia e segnalazione nelle banche dati della Centrale Rischi Finanziari. Il soggetto protestato segnalato al Crif, se in futuro vorrà ottenere un nuovo prestito, dovrà presentare un maggior numero di garanzie e sottostare a tassi di interesse più alti.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO: Offerta non relativa alle eventuali finanziarie e/o banche citate nell'articolo ma trattasi di affiliazione pubblicitaria