Prestiti ipotecari online: migliori prestiti con ipoteca su internet nel 2024

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Nel momento in cui si ha bisogno, più o meno urgente, di una certa somma di denaro la si può chiedere in prestito alle banche. I prodotti finanziari da queste offerti, e che è possibile sottoscrivere anche online, sono davvero tanti e variano per alcune caratteristiche intriseche proprie dell’uno o dell’altro prestito. A seconda della tipologia di richiedente e alle garanzie che questo può offrire, un prestito personale può essere più indicato indicato rispetto ad un altro. Tuttavia, tra questa infinita scelta, vi è sicuramente una tipologia di prestito che è sottoscritta, subito dopo il prestito con cessione del quinto (che è riservata, si ricorda, solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati): si tratta del prestito ipotecario. In cosa consiste il prestito con ipoteca? Quali vantaggi e svantaggi lo caratterizzano? Quali sono i requisiti per poterlo richiedere e quali garanzie sono necessarie?

Di cosa si tratta?

Un prestito personale ipotecario è una forma di finanziamento in cui la principale garanzia è rappresentata da un bene immobile di proprietà del richiedente, sul quale viene posta un’ipoteca. Tramite esso, la banca avrà modo di recuperare il suo capitale nel caso in cui il debitore non porti a termine il pagamento delle rate mensili secondo la scadenza pattuita. Come avviene per il sottoscrittore del prestito personale, anche l’immobile da ipotecare deve possedere alcuni importanti requisiti.

Talvolta, al posto di un immobile, si possono ipotecare (o dare in pegno) dei beni mobili se questi hanno un sufficiente valore economico.

L’ipoteca è l’unica caratteristica che differenzia questo prestito personale da tutte le altre tipologie di credito a consumo rivolte ai privati. Modalità di sottoscrizione, calcolo degli interessi e della rata mensile, durata del finanziamento e modalità con cui il credito viene erogato rimangono, pertanto, le medesime di qualsiasi altro finanziamento richiesto da soggetti privati.

Quando conviene?

Poichè il valore economico del bene che si intende ipotecare deve essere obbligatoriamente superiore a quello del capitale richiesto in prestito, si deduce che questo tipo di finanziamento è idoneo solo per ottenere un prestito di medio importo. Difficilmente si ha a disposizione un patrimonio immobiliare tale da ricoprire il valore di un prestito personale di importo eccessivamente elevato. Solitamente, la cifra massima che è possibile ottenere con il prestito ipotecario è di 50.000 euro, in rari casi si possono raggiungere i 60.000 euro.

Il range di tempo concesso per la restituzione di quanto ottenuto varia a seconda del capitale erogato e, da un minimo di 5 anni, può arrivare ai 15.

Alcune finanziarie, ancora pochissime in Italia, concedono fino a 20 anni per restituire il prestito, quando questo ovviamente comporta cifre molto elevate.

In questi casi, ovvero quando il tempo concesso per il pagamento delle rate si protrae per molti anni, il prestito personale ipotecario è conveniente se si ha la certezza quasi assoluta che le proprie condizioni finanziarie non mutino in senso negativo. Se non si hanno le basi economiche per portare a termine il pagamento, si potrà perdere la proprietà sul bene ipotecato, senza contare il fatto che il proprio nominativo verrà registrato nelle liste dei protestati contenute nelle banche dati della Centrale Rischi Finanziari . Pertanto, si consiglia sempre di valutare le alternative disponibili e, ove possibile, preferire altre forme di finanziamento che non comportano la perdita del proprio patrimonio immobiliare, come ad esempio la cessione del quinto, oppure ancora di sottoscrivere un’assicurazione che possa in qualche modo tutelare il debitore che si trova, malgrado la sua buona fede, in condizioni economiche tali da non avere la disponibilità monetaria per pagare le rate mensili.

Nel caso in cui si abbia già un prestito ipotecario in corso di restituzione, per poterne ottenere un secondo è necessario avere a disposizione un altro immobile sul quale porre l’ipoteca.

Questa forma di finanziamento, inoltre, può essere utilizzata per l’acquisto della prima casa, ottenendo così un prestito personale ipotecario finalizzato. In questo caso, l’immobile acquistato con il denaro ottenuto in prestito sarà di proprietà della banca fino al momento in cui il proprio debito non verrà completamente saldato.

Requisiti

Quali sono i requisiti di cui deve essere in possesso colui che intende richiedere ad un istituto di credito un prestito personale ipotecario? Il primo, fondamentale, requisito è ovviamente la proprietà su di un bene materiale di un valore economico sufficientemente alto, tale da coprire interamente il capitale richiesto, gli interessi da corrispondere e tutte le spese accessorie previste dal contratto. Si può facilmente evincere come non sia assolutamente possibile ottenere in prestito grandi cifre mettendo l’ipoteca su un immobile di basso costo. In caso di insolvenza, infatti, il valore esiguo del bene ipotecato sarebbe insufficiente a saldare il debito che si ha con la banca. L’immobile, o altro bene su cui si vuole porre l’ipoteca per fornire una garanzia, deve avere preferibilmente un unico proprietario, ossia colui che richiede il prestito. Se, tuttavia, non si ha a disposizione un bene di cui si sia proprietari unici, è possibile tentare di ottenere una delega dagli altri co-proprietari in modo da poter ugualmente porre l’ipoteca.

Si tenga presente che difficilmente l’ottenimento di questa delega è realizzabile, proprio per gli alti rischi di perdita del patrimonio immobiliare che questa tipologia di prestito personale comporta in caso di insolvenza.

Si tenga presente che sia l’immobile che qualsiasi altro bene mobile ipotecato rimangono comunque di proprietà del debitore, a meno che questi non cessi di pagare le rate e quindi subisca l’atto di protesto che da il diritto di espropriazione alla banca creditrice.

Documentazione

La documentazione da produrre per ottenere un prestito personale ipotecario non è molta. Come per qualsiasi altro prestito, occorrono le copie del documento di identità (carta di identità, patente o passaporto) e del codice fiscale. Bisogna poi allegare il certificato di residenza e tutta la documentazione che serve a dimostrare il proprio reddito personale. Questa può essere rappresentata dalle ultime tre buste paga, dal Modello Unico o dall’Attestazione ISEE.

Infine, ma non affatto di minoritaria importanza, ci sono i documenti che attestano che si è i legittimi proprietari del bene su cui si vuole porre l’ipoteca per ottenere il finanziamento.

Caratteristiche dell’ipoteca

La legge che disciplina l’ipoteca su di un immobile è contenuta nel Codice Civile, un particolare si tratta dell’articolo 2808 e quelli successivi. Essi sanciscono i diritti sul bene ipotecato e stabiliscono che la proprietà su di esso non viene persa ma, più semplicemente, l’immobile ipotecato costituisce una garanzia per il rimborso nel casi in cui il debitore si dimostri, per varie ragioni, insolvente.

Secondo tali regolamenti, il prestito ipotecario si può suddividere in differenti categorie tra cui l’ipoteca sulla nuda proprietà o sulla superficie di terreni edificabili e l’usufrutto dell’immobile.

Un immobile non è il solo bene materiale che viene accettato dagli istituti di credito come garanzia di rientro per il proprio capitale investito nel prestito personale ipotecario. Tra i beni ipotecabili, infatti, possono rientrare anche mezzi di trasporto come automobili e navi o, addirittura, l’eredità del richiedente che, sebbene non sia ancora nelle sue mani, è comunque ipotecabile.

E in caso di insolvenza?

Cosa avviene nel caso in cui colui che ha richiesto il prestito si dimostri insolvente e non porti a termine il pagamento di tutte le rate mensili? A seconda della gravità della situazione, possono verificarsi differenti cose.

Se si tratta di un semplice ritardo di pochissimi giorni nel pagamento di una singola rata mensile, allora potrebbero anche non esserci conseguenze diverse da quella di un richiamo bonario da parte dell’istituto di credito, solitamente per mezzo di una telefonata al diretto interessato.

Se i ritardi aumentano, sia per il numero di rate pagate dopo la scadenza che per i giorni trascorsi dalla stessa e la data di avvenuto pagamento, la banca provvederà a segnalare al Crif il debitore, inserendolo nelle liste dei cattivi pagatori contenute nei database della Centrale Rischi Finanziari. Da questo momento, e per i successivi tre anni dall’estinzione di ogni debito, il nome del cattivo pagatore rimarrà in questi elenchi e, per ottenere un nuovo finanziamento, egli dovrà presentare delle garanzie aggiuntive e sottostare a tassi di interesse maggiori. Se, oltre al ritardo nei pagamenti, si aggiunge il mancato pagamento di una o più rate e la mancata intenzione o capacità economica di saldare il debito contratto con la banca, si verrà segnalati anche nel registro dei protestati e l’istituto che ha concesso il prestito personale ipotecario, per poter recuperare il proprio capitale, diverrà il legittimo proprietario del bene ipotecato dal debitore.

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