Prestiti on line tempi di erogazione: quali sono le tempistiche?

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Nel momento in cui si richiede del denaro in prestito alla banca ci sono delle tempistiche necessarie affinché tutte le procedure burocratiche possano essere correttamente espletate e il capitale concesso possa arrivare finalmente nel conto corrente di colui che ha richiesto il finanziamento. Sono diversi i fattori che influenzano i tempi di attesa che intercorrono tra la richiesta di nuova liquidità e l’erogazione della stessa ed è bene conoscerli bene tutti quanti prima di procedere con la richiesta. La corretta informazione su ognuno di essi, infatti, permetterà a colui che intende richiedere un prestito di orientarsi meglio nella scelta della banca o finanziaria a cui rivolgersi e di selezionare in maniera più accurata il prodotto finanziario migliore per le proprie esigenze. Questo si rivela particolarmente utile nel caso in cui si abbia una certa urgenza e si desidera ricevere il denaro sul proprio conto corrente il più presto possibile.

Perchè servono determinati tempi?

È una domanda del tutto legittima, anche se sono in pochi a porsela. Quali sono i fattori che determinato i tempi necessari all’erogazione del credito? In che modo incide ognuno di essi? Tra questi, il primo è sicuramente la verifica della situazione economica e reddituale di chi sta richiedendo il prestito personale. Che sia fatta in filiale oppure online, la richiesta di un prestito personale viene accettata (o rifiutata) solo dopo un’attenta verifica di quelle che sono le condizioni economiche del futuro cliente, sebbene queste non siano le uniche cose ad essere indagate prima di elaborare un esito.

Di estrema importanza, infatti, è anche lo storico del rapporto tra il richiedente e gli istituti di credito, accuratamente conservato nelle banche dati della Centrale Rischi.

Dal risultato di questi controlli viene deciso se un determinato tipo di finanziamento può o meno essere concesso a quello specifico richiedente e, pertanto, è necessario del tempo per portare a termine tutte le opportune verifiche.

E se da questi controlli dovesse risultare che il richiedente non si trova nelle condizioni economiche idonee per rimborsare la liquidità che vorrebbe ottenere? Anche in questo caso, i tempi si allungano, sia perché si necessita di riformulare la richiesta modificando alcuni parametri (importo e numero delle rate, capitale che si intende ricevere, ecc), sia perché potrebbe essere necessario fornire garanzie aggiuntive o produrre ulteriore documentazione.

Verifica della situazione economica

La verifica del reddito e della situazione economica di chi richiede un prestito è fondamentale per determinare se costui potrebbe essere in grado di pagare puntualmente tutte le rate o se l’importo di queste è eccessivo rispetto alle sue entrate economiche mensili.

L’istituto di credito non acconsente all’erogazione della liquidità richiesta se ritiene che il pagamento delle rate non sia sostenibile per il debitore.

Per dimostrare che la propria situazione finanziaria è idonea a quel tipo di prodotto finanziario che si è scelto, occorre documentare le proprie entrate mensili. Per fare ciò, solitamente si usa la busta paga. Gli istituti di credito solitamente chiedono solamente l’ultima ma alcuni potrebbero volerne addirittura tre, per essere certi che il compenso mensile sia stabile. È consigliabile, dunque, predisporre le copie digitali (o cartacee) in anticipo in modo da non dover perdere ulteriormente tempo in seguito, nel caso in cui la banca rifiuti la richiesta perché mancano le altre buste paga richieste. Chi, invece, lavora in proprio o ha redditi diversi da quelli provenienti dal lavoro tradizionale, non può dimostrare le proprie entrate economiche tramite una copia della busta paga e deve pertanto produrre della documentazione apposita, operazione che richiede un lasso di tempo maggiore rispetto alla precedente. Per ottenere questa documentazione, generalmente Modello Unico dei redditi o Attestazione ISEE, occorre rivolgersi ad CAF o ad un consulente commerciale libero professionista. La preparazione della documentazione richiesta può richiedere dai 7 ai 15 giorni, in alcuni casi anche di più, ed è soggetta ad una precedente fase in cui deve essere reperito e consegnato al consulente commerciale tutto il materiale atto a dimostrare le entrate economiche precedenti (contratto di locazione da cui si riceve il pagamento di un affitto, fatture e ricevute fiscali per lavoro in proprio o prestazioni occasionali, ecc).

La preparazione del Modello Unico e dell’Attestazione ISEE richiede tempo e bisogna tenerlo in considerazione quando si vuole richiedere un prestito, soprattutto se si ha urgenza.

Talvolta, si è più fortunati e la richiesta di liquidità può essere inoltrata immediatamente, senza aspettare gli eventuali tempi necessari per produrre questi documenti. Tale evento si verifica quando Modello Unico e Attestazione ISEE siano già presenti, magari precedentemente predisposti per motivi diversi da quelli concernenti un prodotto finanziario, come ad esempio l’iscrizione dei figli all’Università.

Controllo in Centrale Rischi

Una volta preparati tutti i documenti necessari e inoltrata la richiesta di finanziamento, l’istituto di credito prescelto provvederà a effettuare alcuni controlli sulle banche dati della Centrale Rischi per verificare se il richiedente è un cattivo pagatore, un protestato, un non censito oppure se i suoi rapporti con le banche sono sempre stati limpidi e tutti i finanziamenti sono stati pagati rispettando le diverse scadenze mensili.

Nel caso in cui, da queste verifiche, dovesse risultare che si ha a che fare con un cattivo pagatore, l’istituto di credito potrebbe decidere di rifiutare il prestito personale oppure di richiedere ulteriori garanzie prima di concedere il credito.

Oppure, ancora, pretendere di cambiare il prodotto finanziario richiesto e imporre la scelta su quei prestiti personali creati appositamente per cattivi pagatori e protestati. Ma chi sono i cattivi pagatori e i protestati? Cosa significano questi termini?

  • Cattivi pagatori: si tratta di soggetti che, avendo in passato richiesto della liquidità ad un istituto di credito, non sono poi riusciti a pagare puntualmente alcune delle rate mensili e, pertanto, sono stati segnalati come cattivi pagatori nei database della Centrale Rischi. Costoro, in futuro, avranno non poche difficoltà per riottenere la fiducia delle banche e l’ottenimento di nuovo credito potrebbe anche richiedere tempi maggiori e notevoli limiti per quanto riguarda l’importo massimo ottenibile. Essi, inoltre, dovranno fornire delle garanzie aggiuntive.
  • Protestati: sono anche essi cattivi pagatori. In particolare, costoro hanno saltato il pagamento di almeno due rate mensili consecutive oppure hanno ritardato di corrispondere anche una sola cambiale. Nel prestito cambializzato, infatti, basta una sola cambiale non pagata o pagata in ritardo per far scattare immediatamente l’atto di protesto. Per recuperare il capitale concesso e gli interessi maturati, oltre che tutte le eventuali spese accessorie, l’istituto di credito esproprierà il debitore dei beni personali sui quali aveva posto l’ipoteca per ottenere il prestito e li venderà per estinguere il debito con i proventi ottenuti.
  • Non censiti: nella maggior parte dei casi si tratta di giovani appena entrati nel mondo del lavoro e che non hanno mai avuto occasione nella vita di richiedere un prestito personale. I non censiti non sono mai stati registrati nelle banche dati della Centrale Rischi perché non hanno mai avuto rapporti di finanziamento con gli istituti di credito. Poichè non si conosce ancora l’affidabilità di questi soggetti, le banche tendono a chiedere delle garanzie accessorie prima di concedere il capitale. Se ci si trova in questa situazione, è bene provvedere anticipatamente a predisporre queste ulteriori garanzie (tale può essere, a titolo esemplicativo, un garante o un fidejussore) per non incorrere in seguito in una dilatazione dei tempi necessari a ottenere il prestito.

Consigli utili

Per ridurre le tempistiche necessarie e velocizzare l’erogazione del credito si possono mettere in atto dei particolari accorgimenti. Il primo di tutti, consiste nel richiedere online il prestito personale.

Su internet, infatti, si trovano spesso offerte molto convenienti per prestiti veloci in cui il capitale viene concesso in circa 24 ore.

Sono l’ideale per chi ha fretta, sebbene abbiano dei limiti riguardo la cifra massima che è possibile richiedere. Il secondo consiglio è quello di informarsi bene sul prodotto finanziario che si sta richiedendo e predisporre in anticipo tutta la documentazione che potrebbe essere richiesta. Si ricordi che vanno sempre allegate le copie digitali dei documenti di identità, codice fiscale e documenti sul reddito. Se si ha un garante o un fidejussore, deve essere allegata anche la documentazione atta a dimostrare identità e situazione finanziaria di questa figura. Infine, per non incorrere in spiacevoli rifiuti che porterebbero a dover ripetere l’intera procedura di richiesta, è consigliabile effettuare personalmente un controllo della propria situazione nella Centrale Rischi, pagando una quota minima di circa 16 euro. In questo modo, è possibile sapere in anticipo se un determinato prodotto finanziario può essere concesso o meno alla propria persona ed eventualmente orientarsi su un altro tipo di finanziamento se si è cattivi pagatori o protestati.

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