Prestiti online con contratto a tempo determinato: migliori prestiti e offerte del 2024

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La recente crisi economica che ha colpito il nostro Paese ha portato ad un innalzamento del tasso di disoccupazione e ad una maggiore precarietà in ambito economico e lavorativo. Sono sempre di più le aziende che rifiutano di assumere nuovi dipendenti con un contratto a tempo indeterminato, preferendo contratti a termine da rinnovare eventualmente di volta in volta. Di una situazione di questo tipo ne risentono soprattutto i giovani che, magari ancora al loro primo impiego, si ritrovano ad un certo punto a dover chiedere un finanziamento alle banche. Come ben si sa, la condizione primaria per poter accedere al credito consiste nell’avere una buona base economica data da un reddito mensile fisso e documentato per mezzo di una busta paga. Un contratto di lavoro a termine, purtroppo, non è proprio l’ideale quando si ha bisogno di una liquidità importante, in particolare nel caso in cui si è ancora molto giovani e pertanto sconosciuti ai Sistemi di Informazione Creditizia. Quali potrebbero essere le soluzioni applicabili per arginare questo ostacolo? Esistono dei prodotti finanziari che consentono di accedere al credito anche a chi ha un lavoro precario con un contratto a tempo determinato? A chi bisogna rivolgersi e quali sono i requisiti necessari per ottenere il finanziamento?

Durata del prestito

Quanto potrebbe essere la durata di un contratto di finanziamento quando si ha un lavoro a tempo determinato? Come è facilmente prevedibile, essa è piuttosto breve rispetto a quella stabilita per chi ha un lavoro a tempo indeterminato a cui spesso vengono concessi anche 10 anni di tempo per restituire quanto ottenuto in prestito.

Per i lavoratori dipendenti con un contratto a termine questa tempistica si riduce enormemente e la scadenza del contratto di finanziamento non può collocarsi in una data successiva a quella che vede la fine del contratto di lavoro.

Poniamo il caso in cui il soggetto che ha intenzione di richiedere un prestito abbia un contratto di lavoro della durata residua di 24 mesi. Se questo soggetto inoltrerà una richiesta di finanziamento la cui durata prevista per il contratto è di 36 mesi, può esser certo che andrà incontro ad un rifiuto da parte dell’istituto di credito al quale ha chiesto il finanziamento. Se, invece, richiederà un importo restituibile in 12 rate mensili, allora avrà buone possibilità che la sua richiesta venga accettata e la liquidità gli venga concessa. A condizione, ovviamente, che tutti gli altri requisiti richiesti dalla banca siano rispettati. Un lavoratore a tempo determinato, quindi, può ottenere un prestito personale solo se la durata massima di quest’ultimo è uguale o, preferibilmente, inferiore ai mesi residui del contratto di lavoro. Diversamente, la banca non potrebbe avere alcuna certezza riguardo la situazione economica futura del richiedente, non potendo sapere se egli vedrà rinnovato il proprio contratto di lavoro o troverà immediatamente un nuovo impiego. Dunque, per non rischiare di ritrovarsi un debitore che non ha modo di portare a compimento la restituzione del capitale, gli istituti di credito preferiscono tutelarsi imponendo la restituzione del prestito in tempi ridotti.

Talvolta, alcune finanziarie decidono di concedere un maggior numero di rate che sconfinano di qualche mese il termine imposto dal contratto di lavoro. Per poter usufruire di questi mesi aggiuntivi, tuttavia, occorre presentare delle garanzie accessorie che vanno oltre la semplice busta paga.

Gli importi richiedibili

Considerato il numero ridotto di rate per mezzo delle quali è possibile restituire il prestito, quale potrebbe essere il massimo importo che le banche sono disposte a concedere quando si trovano di fronte ad un richiedente con contratto di lavoro a tempo determinato? Questo è direttamente correlato sia al numero di rate che al loro importo massimo. Questo, a sua volta, dipende dalla situazione economica del richiedente e solo in rari casi può superare il 20% delle sue entrate finanziarie mensili nette. In linea di massima, è possibile affermare che con un contratto lavorativo a termine è possibile ottenere soltanto prestiti il cui importo non supera i 5.000 euro.

Il garante

Quando si ha un contratto di lavoro a tempo determinato, la sola busta paga potrebbe non bastare per ottenere un prestito personale. Per aumentare le possibilità di ricevere la liquidità richiesta e non vedere la propria richiesta rigettata dall’ente di credito, è sempre bene presentare alcune garanzie aggiuntive che possano aiutare il richiedente ad ottenere la fiducia delle banche. Una garanzia aggiuntiva molto apprezzata dagli enti creditizi, seconda solamente alla busta paga di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, è rappresentata dalla figura del garante. Questa persona deve essere scelta con cura e deve rispettare alcuni requisiti fondamentali. Egli, pertanto, non deve essere né un cattivo pagatore né un protestato, deve essere già stato censito nelle banche dati dei Sistemi di Informazione Creditizia, non deve essere indebitato in maniera eccessiva e, soprattutto, deve avere una situazione finanziaria molto solida, preferibilmente documentabile tramite busta paga.

Il garante, in pratica, deve essere un soggetto estremamente fidato e deve essere in possesso di tutte quelle caratteristiche che potrebbero mancare al richiedente stesso.

Nel caso in cui il debitore si trovi in un periodo sfavorevole dal punto di vista economico, per esempio a causa di un licenziamento, potrebbe non avere un’entrata economica sufficiente a permettergli di pagare le rate di restituzione del prestito personale che aveva sottoscritto. È proprio in questo momento che entra in gioco la figura del garante che, nel momento in cui ha firmato il contratto di finanziamento assieme al richiedente, ha accettato di assumersi l’impegno di saldare egli stesso un eventuale debito residuo.

Con la firma di un garante, è possibile ottenere un finanziamento che va oltre la durata del contratto di lavoro perché, al termine di questo e in caso di mancato rinnovo, l’ente di credito avrebbe comunque una persona incaricata di pagare le restanti rate. A crescere non è solo il tempo concesso per la restituzione, ma anche l’importo che l’ente di credito è disposto a concedere. Il capitale erogato, infatti, può superare la cifra massima dei 5.000 euro se si ha un garante ma sempre a condizione che le rate mensili non superino il 30% dello stipendio mensile netto del richiedente.

Come richiederlo

Un dipendente con contratto di lavoro a tempo determinato può richiedere il prestito personale sia online che in filiale. Naturalmente, al fine di ottenere un maggiore risparmio sia in termini di tempo necessario a inoltrare la richiesta che di denaro, è sempre preferibile procedere direttamente online. In questo modo è anche possibile ottenere un maggior numero di preventivi e fare delle simulazioni sulle condizioni che potrebbe avere il finanziamento.

Questa frase preliminare è di estrema importanza perché consente di valutare, ancor prima di compilare una vera e propria richiesta ufficiale, se il prestito personale è realmente sostenibile o se è necessario diminuirne l’importo o aumentare il numero delle rate mensili.

Variando questi due parametri, infatti, è possibile trovare le condizioni ideali per rendere il prestito perfettamente adatto alla propria situazione finanziaria, senza correre il rischio che la banca possa rifiutare la richiesta ritenendo il finanziamento non sostenibile. A questo punto, si possono richiedere i preventivi sia alle banche che alle finanziarie che operano online, scegliere quello che si ritiene essere il più conveniente e iniziare a compilare la richiesta. In questa fase viene richiesto di allegare alcuni documenti che devono essere stati preventivamente scansionati e trasformati in file digitali. Tra questi, non deve mai mancare un documento di identità in corso di validità. A tale scopo possono essere utilizzati sia la comune carta di identità che il passaporto, specialmente nel caso in cui si è stranieri residenti in un Paese della Comunità Europea. Gli extracomunitari devono fornire anche una copia del loro Permesso di soggiorno, per dimostrare di essere in regola. Segue poi la copia digitale del proprio codice fiscale o della tessera sanitaria. Il reddito può essere dimostrato tramite la propria busta paga e il proprio contratto di lavoro, anche se è a tempo determinato.

Se si hanno anche redditi diversi da quello derivante dal lavoro dipendente, è sempre bene documentarli in modo da ottenere più facilmente il prestito e poter accedere anche ad importi più alti.

Una volta inviata tutta la documentazione necessaria, l’istituto di credito esaminerà la richiesta e comunicherà l’esito al diretto interessato entro pochi giorni lavorativi. A questo punto, non bisogna far altro che firmare il contratto di finanziamento ricevuto tramite email (in alcuni casi si può usare anche la propria firma digitale, se disponibile), reinviarlo all’ente creditizio e attendere che l’importo richiesto venga erogato sul proprio conto corrente.

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