Indice dei contenuti
- 1 Requisiti
- 2 Documenti richiesti
- 3 Garante
- 4 Prestiti cambializzati
- 5 Carte revolving
- 6 Colf segnalate al Crif
- 7 Cessione del quinto
I prestiti personali per le colf (altrimenti denominate collaboratrici domestiche) sono molto simili a quelli rivolti alle badanti. Essi sono disponibili sia per le lavoratrici straniere che per quelle italiane, a condizione che si rispettino determinati requisiti e si offrano opportune garanzie all’ente presso cui si intende inoltrare la propria richiesta di finanziamento.
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Requisiti
I requisiti richiesti ad una colf che desidera ottenere un prestito personale sono molto simili a quelli che devono rispettare anche le badanti. Anche in questo caso, occorre fare una distinzione tra le colf italiane e quelle di provenienza estera. A queste ultime, infatti, viene richiesto di rispettare delle ulteriori condizioni. Per prima cosa, se provengono da uno Stato facente parte della Comunità Europea, devono aver stabilito la propria residenza principale all’interno dei confini italiani. La colf deve, pertanto, produrre opportuna documentazione che certifichi il luogo in cui si trova la sua residenza. Inoltre, il reddito di una colf straniera deve essere prodotto interamente, o almeno per la maggior parte, all’interno dello Stato italiano. Una colf che abbia la propria residenza in Italia ma che svolge la sua attività lavorativa altre confine non può accedere a questo tipo di finanziamenti.
Esiste, infine, un terzo requisito fondamentale per le colf straniere che vogliono ricevere un prestito personale qui in Italia: il permesso di soggiorno.
Per poter ottenere della liquidità da un qualsiasi istituto di credito italiano occorre necessariamente essere degli immigrati regolari. Naturalmente, chi è originario di un Paese facente parte dell’Unione Europea non necessita di permesso di soggiorno in quanto è consentita la libera circolazione delle persone tra i vari Stati dell’UE. Il permesso di soggiorno viene richiesto solo alle colf extracomunitarie che necessitano di regolare documentazione per poter entrare legalmente in Italia.
Documenti richiesti
I documenti necessari per ottenere un finanziamento possono essere allegati in copia digitale nel corso di una richiesta di prestito personale fatta online. Immancabile è un documento di identità, sia esso la comune carta di identità per i cittadini europei oppure il passaporto per le colf extracomunitarie. Queste ultime devono sempre inoltrare anche una copia di permesso di soggiorno, in assenza del quale la richiesta verrà rifiutata in automatico. Come già spiegato, anche il certificato di residenza è fondamentale per le colf straniere. In ultimo, ma di sicuro non per importanza, occorre inserire tutta la documentazione legata al reddito.
Questa è costituita sia dal contratto di lavoro, indipendentemente dal fatto che questo sia a tempo indeterminato o no, e dalla busta paga.
Per alcuni istituti di credito è sufficiente l’ultima, invece altri ne richiedono addirittura tre. Si consiglia di prepararne le relative copie digitali in anticipo in modo da averle già pronte qualora vengano richieste al momento del preventivo.
Garante
Poichè è la stessa busta paga a rappresentare una garanzia per l’istituto di credito, le colf generalmente non hanno bisogno di un garante per ottenere un prestito personale.
Tuttavia, se si intende richiedere una cifra molto alta oppure se la propria situazione economica non è molto stabile, la banca potrebbe richiedere la firma di un garante per avere una sicurezza maggiore riguardo la restituzione del capitale.
In particolare, la figura del garante è indispensabile quando si ha uno stipendio da lavoratrice part-time, se si rientra tra i cattivi pagatori oppure se è la prima volta che si richiede un finanziamento e quindi si è ancora non censiti dai Sistemi di Informazione Creditizia.
Prestiti cambializzati
Sono dei finanziamenti ottenibili da chiunque, anche da chi è già stato protestato o è stato segnalato al Crif come cattivo pagatore.
La facilità con cui si ottiene la liquidità richiesta, in assenza di garanzie come la busta paga, viene controbilanciata dal punto debole di questi finanziamenti: i tassi di interesse elevati e la facilità con cui si finisce per essere protestati.
Quando si richiede un prestito personale cambializzato, se questo viene concesso, la liquidità viene erogata direttamente sul conto corrente della colf che ne ha fatto richiesta. Da ciò si intuisce che uno dei pochi requisiti necessari per ottenere il prestito cambializzato è proprio essere titolari di un conto corrente personale. Le rate mensili per la restituzione dovranno essere pagate per mezzo di cambiali (da cui il nome del finanziamento) da rimborsare tramite bollettini postali mensili o tramite bonifici effettuati dal proprio conto corrente.
Qualora le cambiali non venissero pagate con puntualità, l’ente che ha erogato il credito può immediatamente rivalersi sul debitore pignorandone i beni personali.
Ed ecco che si evidenza anche il secondo requisito indispensabile per poter ottenere un prestito da restituire per mezzo di cambiali mensili. È fondamentale che la colf sia proprietaria di un bene personale di valore economico superiore al capitale che intende ottenere tramite il prestito. Su di esso verrà posta un’ipoteca e, in caso di debito rimasto insoluto, diventerà di proprietà della banca che lo venderà per rientrare del proprio capitale e degli oneri accessori, oltre che degli interessi. Si evince bene che questo tipo di prestito difficilmente è ottenibile da una colf straniera che quasi mai ha una proprietà immobiliare sul suolo italiano.
Carte revolving
Sono delle carte prepagate offerte da numerosissimi istituti di credito che possono ricarle con un importo generalmente non superiore ai 3.000 euro. Questo credito può essere utilizzato liberamente dalla colf che poi, al momento della restituzione, dovrà pagare gli interessi solo per quella parte che effettivamente ha utilizzato e non sul totale del credito caricato dall’ente creditizio sulla carta revolving.
Una volta terminato il pagamento delle rate mensili per la restituzione, la carta potrà nuovamente essere ricaricata con l’importo originario per dare il via ad un nuovo prestito.
Colf segnalate al Crif
Una colf che è stata segnalata al Crif per non aver saldato il proprio debito con un istituto di credito può nuovamente ottenere la fiducia delle banche e chiedere un nuovo prestito personale? Come tutti i cattivi pagatori e i protestati che hanno un impiego come lavoratori dipendenti, anche le colf possono richiedere un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio. In questo caso, però, i tempi per ottenere il finanziamento saranno molto più lunghi, potendo trascorrere anche a trenta giorni prima di ottenere la liquidità richiesta.
Queste settimane di attesa sono spesso necessarie perché la banca, prima di concedere un prestito con cessione del quinto dello stipendio, deve verificare anche la situazione economica dei datori di lavoro della colf.
Poichè raramente queste lavoratrici sono impiegate presso un’azienda o una cooperativa, la sicurezza riguardo la stabilità economica dei datori di lavoro potrebbe servire agli istituti di credito come garanzia che la colf non venga bruscamente licenziata e quindi il rientro del capitale tramite cessione del quinto non sarebbe più effettuabile.
Cessione del quinto
In cosa consiste esattamente la cessione del quinto dello stipendio e perché è accessibile anche ai cattivi pagatori e ai protestati? Innanzitutto, bisogna dire che i prestiti personali con cessione del quinto dello stipendio vengono concessi solamente ai lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda il contratto, questo deve essere preferibilmente a tempo pieno e indeterminato. In caso di contratto a tempo determinato è possibile ugualmente ottenere questo tipo di finanziamento, ma i tempi per la restituzione e il credito erogato saranno limitati in funzione della scadenza del contratto di lavoro.
Le rate mensili non vengono pagate direttamente dal debitore ma una parte del suo stipendio (massimo un quinto, ovvero il 20%) viene trattenuta dal datore di lavoro che avrà il compito, ma non la responsabilità, di provvedere lui stesso a versare alla banca tale quota.
Quando si richiede un prestito con cessione del quinto, occorre tener presente che il calcolo per la percentuale messima di stipendio che può essere trattenuto per il pagamento delle rate mensili viene fatto sull’ammontare della retribuzione netta.
Tale finanziamento, oltre a non essere finalizzato ad un acquisto prestabilito, gode anche di un tasso di interesse fisso. La parte di interessi da corrispondere non è dunque soggetta all’andamento di mercato che muta nel corso dei mesi o degli anni. Il capitale concesso in prestito viene erogato direttamente sul conto corrente della colf (che deve quindi avere obbligatoriamente avere un conto corrente a lei stessa intestato) e per la restituzione sono concessi fino ad un massimo di 10 anni.
La durata del contratto di prestito varia in base a quanta liquidità è stata concessa. Questa, in ogni caso, raramente supera la soglia degli 80.000 euro.
Alcuni istituti di credito, prima di accordare il finanziamento, impongono come requisito per la colf che la sua assunzione sia antecedente agli ultimi sei mesi. Questo limite riguarda principalmente le colf di origine straniera ma può essere imposto anche a quelle italiane.
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